giovedì 7 giugno 2012

NEI TEMPI:

Come tutte le azioni tecnologiche anche l'aratura ha avuto un'evoluzione lenta ma costante in tutti i suoi ambiti. 

La sua invenzione si può andare a ricercare negli albori della nostra civiltà, ovvero i secoli della rivoluzione agricola.
L'uomo primitivo aveva notato che per favorire la crescita  del frumento nelle zone meno fertili il terreno doveva essere rivoltato per portare in superficie gli elementi più nutritivi. Ma in principio si usavano solo rudimentali zappe. In seguito all'addomesticamento dei buoi in Mesopotamia intorno al 6000 a.C. sicrearono le condizioni per dissodare il terreno con meno fatica.
esempio di aratro primitivo
I primi aratri erano costituiti da una struttura portante un bastone di legno verticale, trainata sul terreno per praticare una incisione.Successivamente, con l'aggiunta di parti metalliche, furono sviluppati gli aratri a versoio, in grado di capovolgere il terreno in un passaggio per seppellire le erbacce e i resti della precedente coltura e portare in superficie i nutrienti percolati in profondità a causa delle piogge. Questo tipo di aratro poteva funzionare anche sui terreni bagnati, poiché l'acqua veniva drenata dal solco prodotto. Questa importante invenzione permise la lavorazione dei terreni dell'Europa Settentrionale.  
A livello strutturale si diversificano i vari tipi di aratro già in età romana, come citato da Plinio nella sua "Naturalis historia".
Ma è in epoca medievale e in seguito alla caduta dell'impero romano che l'agricoltura riacquista una posizione predominante nell'economia europea e così le azioni che ne derivano.
Dall'XI secolo nasce dal nord della Francia l'aratro pesante,
a vomere asimmetrico, dotato di avantreno mobile su ruote e trasportato da buoi o talvolta cavalli.
aratro pesante

Il solo possederlo dimostrava la differenza sociale tra un contadino povero e uno ricco. Il suo utilizzo portò a una rapida crescita del valore delle bestie da traino che, solo in questo periodo, valevano più del podere stesso.
Nei secoli seguenti fino al Settecento non vi furono stravolgimenti nella composizione dell'aratro. Dal Settecento in poi  i primi fonditori iniziano a costruire in metallo l'intero corpo lavorante, il coltro e il vomere, ma soprattutto, il versoio.Tutto ciò portò alla produzione su scala industriale dell'aratro, di cui il pioniere fu Robert Ransome nel 1789, con la vendita di un aratro in ghisa.
Naturalmente in epoca contemporanea sia il processo industriale che l'evoluzione della tecnologia hanno portato la tecnica dell'aratura a livelli ottimali per qualità, costi e produzione.

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